Forse avrete notato questi strumenti, simili a grosse spirali cilindriche nere, passando vicino a delle centrali elettriche o talvolta su alcuni pali elettrici nelle nostre città: stiamo parlando dei sezionatori, organi elettromeccanici che servono per rendere un sistema elettrico aperto. Vediamo nello specifico le funzioni e le caratteristiche.
Che cos’è un sezionatore
Il sezionatore, altrimenti definito sezionatore di tensione, ha le stesse di un interruttore, ma in scala più ampia: esso è, infatti, responsabile di chiudere il flusso di energia alle centrali di distribuzione elettrica. Ciò serve soprattutto a garantire la sicurezza della centrale e in primis delle persone che lavorano al suo interno visto che un delle sue particolarità è di separare il flusso di energia dagli ambienti lavorativi. Altra particolarità di questo strumento è la capacità di saper individuare i difetti nel flusso elettrico ed isolarli. Quando poi il difetto sarà corretto, il sezionatore farà in modo che la corrente scorra di nuovo normalmente.
Le differenze tra un sezionatore e un interruttore
Per sezionamento intendiamo la separazione di due punti collegati tramite elettricità, in modo da interromperne la continuità metallica. Come abbiamo detto prima, questo apparecchio è utilissimo poiché protegge l’intero impianto in cui è installato e le persone che vi lavorano. Potrebbe sembrare, quindi, che il sezionatore funzioni come un interruttore che interrompa la corrente quando questa ha un flusso “impazzito”. Ma ci sono alcune differenze che intercorrono tra un interruttore e un sezionatore: prima di tutto, le parti degli interruttori sono chiuse nelle apposite scatole, quindi non visibili all’esterno, mentre nei sezionatori è tutto visibile. Ciò è fondamentale se si vuole isolare il circuito o la macchina collegate al sezionatore dal resto del sistema, in modo da risolvere guasti che riguardano quella parte di esso in particolare senza intaccare tutto il resto. Altra differenza sta che il sezionatore non chiude del tutto il circuito come invece fa un interruttore: il sezionatore, infatti, serve semplicemente ad isolare la corrente in caso di cortocircuito e il relativo componente associato. Esistono, tuttavia, alcune tipologie di sezionatori che sono stati progettati con questo scopo, ma sono meno diffusi di quelli classici.
Le varie tipologie di sezionatori
Esistono essenzialmente tre tipologie di sezionatori, in base a quale sia la tensione massima che devono gestire. Distinguiamo quindi: i sezionatori a bassa tensione che vengono spesso accoppiati con fusibili e portafusibili, utili per proteggere i circuiti collegati da corto e sovraccarico, e sono dotati della sopracitata possibilità di fungere da interruttori, chiudendo del tutto il sistema in caso di cortocircuito; i sezionatori a media tensione, ossia che non superano i 30.000 volt, anch’essi associati a fusibili per evitare il più possibile i cortocircuiti, e viene spesso associato ad altri sezionatori per una funzionalità maggiore. Infine, abbiamo i sezionatori ad alta tensione: questi sono dotati di un indicatore che ci indica in qualsiasi momento la sua apertura o chiusa, avvisandoci di possibili cortocircuiti; vengono solitamente montati in modo che le scariche improvvise non generino esplosioni all’interno del sistema (questi sezionatori sono soggetti a dosi massicce di scariche elettriche).