Tra i sistemi di riscaldamento esistenti, si sta manifestando un interesse crescente per i sistemi elettrici. Cerchiamo di capire quali sono i vantaggi, quali gli svantaggi e quali i costi.
Tipologie di riscaldamento elettrico
La forma più antica e tradizionale di riscaldamento elettrico è la stufetta elettrica. Utilizzata già dalle nostre nonne, questa produceva calore solo nelle zona di immediata prossimità e andava spostata da una stanza all’altra; nonostante la sua efficacia relativa, il suo consumo incideva abbastanza sulla bolletta elettrica.
Oggi la tecnologia ha fatto progressi, con l’introduzione di pannelli a parete e riscaldatori che irradiano principalmente energia sotto forma di raggi infrarossi.
Questi sistemi di riscaldamento elettrico posseggono degli elementi conduttori che, attraversati dalla corrente, si riscaldano e scaldano in modo uniforme l’ambiente circostante.
La potenza dei pannelli varia di solito dai 200 ai 1000 watt; questi possono essere istallati alla parete in modo semplice e per funzionare hanno solo bisogno che la spina sia inserita.
Generalmente hanno anche una centralina programmabile, con la quale si può decidere la temperatura da avere in base all’ora del giorno e alla stanza in cui si trovano, in modo da contenere i consumi.
Il vantaggio del riscaldamento a infrarossi è che questo ha un’azione simile ai raggi del sole, scaldando in modo diretto corpi ed oggetti che si trovano nell’ambiente, ma diffondendo le radiazioni anche al soffitto, alle pareti e al pavimento, che assorbono il calore e mantengono la temperatura costante a lungo. Il riscaldamento tradizionale invece produce temperatura non in modo uniforme, ma più alta nella parte superiore dell’ambiente, più fredda in basso, sollevando e mettendo in circolo la polvere, con svantaggi per le persone allergiche.
Vantaggi del riscaldamento elettrico sui consumi
Il riscaldamento elettrico ha un vantaggio rispetto al tradizionale riscaldamento a metano o combustibile, soprattutto se la casa è ben isolata termicamente, altrimenti c’è il rischio che una parte dell’energia prodotta sia sprecata.
Per avere un’idea di costo, si può considerare che in media per una casa di classe energetica D e un’ampiezza di circa 80 mq sarebbero necessari circa 3000/4000 Watt per 8 ore al giorno, con un consumo giornaliero di circa 24-32 kWh. In una casa del centro-nord Italia, la stima della bolletta elettrica è di circa 1300/1700 euro l’anno, costo destinato a scendere se la zona è più calda, se la casa è ben isolata termicamente o se l’utente si produce da solo una parte di energia, ad esempio con i pannelli solari o fotovoltaici. La potenza del contatore dovrebbe però essere superiore ai 3kW, di solito presenti nelle case italiane.
Includendo il prezzo dei pannelli e gli adeguamenti all’impianto, il prezzo dell’istallazione di un impianto elettrico è più economica dell’istallazione di un impianto a gas o a pompa di calore, per i quali sono da considerare anche costi di manutenzione più elevati.
Grazie ai suoi vantaggi, il riscaldamento elettrico si sta facendo strada anche in Italia, soprattutto negli appartamenti con classe energetica alta e in cui è possibile abbinarlo al fotovoltaico.