Chiunque si sia trovato ad affrontare i lavori di ristrutturazione in casa potrebbe avere avuto l’esigenza di fare un impianto elettrico a norma o di doverlo ristrutturare.
La normativa sull’impianto elettrico: un po’ di storia
Fino agli anni ’50 i livelli di sicurezza relativi agli impianti elettrici erano molto bassi poiché non esistevano leggi che ne regolamentavano l’istallazione. Solo nel 1968 il CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, ha ricevuto l’incarico di elaborare e divulgare le norme tecniche relative agli impianti elettrici. Una prima legge sugli impianti elettrici è stata elaborata nel 1968 mentre è del 2012 la nuova versione della normativa CEI 64-8, con il suo più recente aggiornamento V3, che fornisce indicazioni sulle prestazioni, la sicurezza e la progettazione dell’impianto elettrico in ambiente domestico.
Computo metrico per la progettazione dell’impianto elettrico
Nel caso in cui si debba istallare o rifare un impianto elettrico nella propria casa, la prima cosa da fare è la progettazione. Il progetto deve essere realizzato da personale specializzato, che valuterà la disposizione dell’impianto elettrico a partire dalla planimetria della casa. Nella progettazione, è importante che i tecnici tengano anche conto della disposizione dei grandi elettrodomestici in casa, dell’arredamento e della disposizione che le prese elettriche dovranno avere nell’appartamento, per essere maggiormente funzionali.
Nella fase di progettazione il computo metrico dell’impianto elettrico è essenziale. Si tratta di un documento, normalmente redatto in formato Exel, con il quale l’istallatore fa una stima dei costi dei lavori per l’impianto, relativi a materiali e manodopera. Il computo metrico può essere realizzato prima dei lavori, ed in questo caso è detto estimativo o dopo i lavori, ed allora è detto consuntivo. Il computo metrico è insieme allo schema elettrico dell’impianto e al progetto finale, uno dei tre documenti essenziali alla progettazione dell’impianto elettrico.
Le stime di prezzo del computo metrico possono essere fatte sia “a corpo” quando le componenti non fanno parte di unità dell’impianto specifiche e definite, sia “a misura”, relative alle specifiche quantità per ogni tipologia di impianto.
Di solito l’importo indicato comprende tutte le finiture e le lavorazioni necessarie a consegnare gli impianti funzionanti in ogni loro parte.
Bisogna tenere presente che l’impianto elettrico è l’impianto che ha il maggior numero di voci nel proprio computo metrico, poiché comprende numerose variabili, tra cui gli interruttori e le prese, l’impianto salvavita, la linea elettrica e la messa a terra.
Il Committente dei lavori, sotto la propria responsabilità e in accordo con il progettista dell’impianto, può modificare le quantità e le forniture in corso d’opera o richiedere di non eseguire alcune forniture, con una modifica degli importi finali del lavoro.
Per essere corretto, il computo metrico deve avere degli elementi fissi e invariabili. Spesso alcuni di questi elementi mancano nel computo metrico che le ditte fanno ai loro clienti anzi, talvolta le ditte si limitano ad elaborare un preventivo scarno, che non ha neanche un computo metrico vero e proprio ma che ha solo un elenco sintetico delle lavorazioni che si stima di dover fare.
Per valutare la correttezza di un computo metrico, bisogna verificare che questo presenti:
- una suddivisione delle categorie del lavoro
- una descrizione dettagliata d ogni singola voce del lavoro
- una misurazione attenta di ogni specifica quantità
- un prezzo €/ metro quadro, cioè il prezzo unitario per ogni singola lavorazione
- un prezzo complessivo derivato dalla moltiplicazione del prezzo unitario per la quantità da realizzare.
Questa suddivisione rende più chiara l’analisi dei costi per l’impianto e più semplice valutare l’importo complessivo del singolo preventivo rispetto agli altri presentati da altre ditte, tra cui è possibile scegliere.