La normativa italiana prevede alcune norme per prevenire gli incendi, limitando al minimo le occasioni di rischio, la produzione e la propagazione di fuoco all’interno degli ambienti, favorendo la possibilità che le persone lascino indenni gli spazi occupati e che i soccorsi possano agire in sicurezza.
In particolare, nel DM 10 marzo 1998 sono presenti i criteri generali di sicurezza antincendio e di gestione dell’emergenza all’interno dei luoghi di lavoro.
Sistemi antincendio di protezione attiva e passiva
Comunemente quando si parla di impianto antincendio, si pensa solo agli impianti di estinzione manuale.
In realtà esistono due categorie di sistemi antincendio:
- le protezioni antincendio attive
- le protezioni antincendio passive
Le protezioni attive necessitano di un intervento che può essere fatto con o senza l’azione dell’uomo.
Le protezioni passive non hanno bisogno né di un intervento umano né dell’attivazione di un impianto.
In base al D.M. 20 dicembre 2012, i “sistemi di protezione attiva contro l’incendio” sono costituiti da:
- impianti di rilevazione e allarme di incendio;
- impianti di estinzione e controllo automatici o manuali
- impianti di controllo del fumo e del calore
Il decreto disciplina l’insieme delle regole per la progettazione, la costruzione e la manutenzione dei sistemi di protezione attiva contro gli incendi, non solo dal punto di vista tecnico ma anche dell’insieme dei documenti da predisporre e presentare in caso di controlli. Progettazione e manutenzione di questi impianti devono essere realizzati da professionisti del settore.
Il decreto si applica ai nuovi impianti ma anche a quelli esistenti, nel caso in cui abbiano subito modifiche sostanziali, cioè trasformazioni per più del 50% della propria struttura.
I sistemi di protezione passiva sono quei sistemi che servono a isolare e contenere un incendio per un certo periodo di tempo in una determinata zona. Si tratta dei cosiddetti serramenti tagliafuoco, cioè delle porte, portoni e serrande ignifughe. Per i serramenti ad oggi non esiste una normativa di riferimento che serva a regolare termini e modalità dei controlli, per cui la tipologia e periodicità dei controlli dipende da caso a caso ed è indicata nel manuale di uso e manutenzione fornito dal produttore all’acquisto.
Analizziamo più da vicino quali sono i dispositivi antincendio di protezione attiva più diffusi.
Estintori
Gli estintori sono lo strumento di protezione attiva più diffuso e sono generalmente presenti in ospedali, supermercati, aziende, scuole. Essi devono essere utilizzati su un principio di incendio e sono caratterizzati da un agente estinguente che viene rivolto verso le fiamme, grazie ad una pressione interna. Gli agenti estinguenti possono essere costituiti da polveri, anidride carbonica, acqua, schiuma, idrocarburi.
Gli estintori devonno essere omologati in base al Decreto 7 gennaio 2005 e l’omologazione ha una validità di 5 anni, trascorsi i quali deve essere rinnovata. Gli estintori devono essere opportunamente segnalati, e collocati in prossimità di scale e ascensori e in tutte le aree a rischio di incendio.
Gli idranti
Gli idranti sono dei dispositivi dotati di una valvola ad apertura manuale, collegati ad un impianto di alimentazione idrica. Gli idranti possono essere a muro, a colonna soprasuolo o sottosuolo. L’alimentazione idrica può provenire da riserve d’acqua appositamente create oppure direttamente dall’acquedotto. Anche gli idranti vanno disposti in luoghi ben visibili, accessibili e segnalati.
Dispositivi di rilevazione automatica e di allarme incendio
I rilevatori automatici di incendio sono dispositivi che rilevano e localizzano un principio di incendio, al fine di allertare le persone presenti e permettere loro di abbandonare incolumi l’area. Questi dispositivi sono collegati a sistemi di allarme e sono consigliabili da utilizzare in aree non presidiate, in cui l’incendio può propagarsi rapidamente e in strutture che ospitano attività ricettive. Tra i rilevatori automatici di incendio, sono presenti anche i sistemi di allarme acustico, come ad esempio i rilevatori di fumo, che devono essere realizzati in modo che il loro suono sia facilmente riconoscibile e il livello sonoro sia maggiore ai rumori di fondo.